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Alla ricerca delle sirene

itinerario n°1

Alla ricerca delle sirene

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La Spezia

Siamo nella Sala delle Polene del Museo della Marina Militare a La Spezia, dove sono raccolte le statue montate sulla prua di importanti navi storiche. Le polene spesso rappresentano un personaggio storico, una nazione, una città, o un’ideale (come la libertà). Molte sono figure fantastiche, soprattutto sirene. Le sirene sono antichissime… Che fine hanno fatto? A chi si ispiravano? E se esistessero davvero? Partiamo alla loro ricerca!

Una video-visita al Museo Tecnico Navale di La Spezia
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Sommergibile: Mar ligure / alto Tirreno

Da La Spezia ci imbarchiamo su un sottomarino della Marina: so chi ci può aiutare e devo chiamarlo! Uso il sonar per trovare il segnale dei cetacei, per parlare con Dino il Delfino. Nelle prime leggende, dove c’erano le sirene, c’erano anche i delfini! “La strada più sicura è quella del Santuario dei Cetacei, un tratto di mare protetto, controllato dai fari della Sardegna e di Montecristo. Vai verso sud e ti dirò tutto.”

A Superquark i sommergibili della Marina Militare
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Livorno

La prossima tappa è Livorno: una città con una grande tradizione portuale, dove ha sede anche l’Accademia Navale, che istruisce gli ufficiali di Marina. Dino mi ha detto che pochi anni fa hanno inaugurato un murale, dipinto da Zed1 in Borgo dei Cappuccini, che rappresenta una sirena… imbottigliata! Un modo antico per lanciare dei messaggi in mare aperto era infatti proprio quello di imbottigliarli. Se le sirene sono ancora dipinte vuol dire che hanno ancora molto da dire!

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Capri

Adesso siamo a Capri, tra le piccole isole italiane è una delle più famose! Le sirene nell’Odissea compaiono da qualche parte nel Mare Tirreno, forse proprio qui: Ulisse voleva ascoltarle cantare, ma il canto delle sirene era così stregato che si diceva che i marinai si buttassero in mare per raggiungerle: per questo Ulisse si fece legare all’albero maestro e fece tappare le orecchie di tutti i suoi marinai.

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Napoli

Non ci allontaniamo molto e ci fermiamo a Napoli. Sapete che “partenopeo” è un altro modo per dire “napoletano”? E sapete che questo nome viene da una delle tre sirene delle leggende, Partenope? Napoli è uno dei più importanti porti d’Europa e del Mediterraneo e proprio da qui la Marina gestisce i fari e i segnalamenti marittimi di tutta Italia. È una città vivace e antica, con una storia e cultura importantissime.

La pagina ufficiale dei fari italiani
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Mar Tirreno

A Napoli ho lasciato il sottomarino e mi sono imbarcata sulla Nave Scuola Amerigo Vespucci, una delle più belle navi al mondo che si muove completamente a vela. A un certo punto il silenzio del mare è stato rotto da un grido dell’equipaggio: “Una sirena! Una sirena!”. Sono corsa in coperta e ho capito che c’era una sirena sì, ma era un allarme: veniva da una strana nave. In quel momento sono riemersi dei sub: erano gli incursori della Marina che stavano controllando le condotte del rigassificatore… è da lì che viene gran parte del gas che usiamo in casa.

Visita a bordo della Amerigo Vespucci Visita della Amerigo Vespucci con il drone
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Il vulcano sottomarino Marsili

Ci siamo spostati ancora più a sud, dove nelle profondità del Mare Tirreno sta nascosta un’intera catena di vulcani, tra cui il grande Marsili, lungo ben 70 km (il più grande d’Europa) e alto 3000 metri a partire dal fondale. Per vedere il Marsili bisogna immergersi per oltre 450 metri: lo tengono d’occhio gli scienziati e la Marina, che studiano i fondali per vigilarli e farne una mappa.

Come sarebbe un’eruzione del Marsili?
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Licosa e Lamezia

Siamo tornati sulla costa. Secondo la leggenda le sirene erano tre: oltre a Partenope c’erano Leucosia, che si sarebbe spostata a Licosa, in Cilento e Ligea, di Lamezia in Calabria. Queste sono zone arbëreshë, dove si parla ancora albanese, perché secoli fa molte persone si sono spostate qui dall’altro lato dell’Adriatico. I mari sono da sempre attraversati dai popoli. Licosa e Ligea sono porti antichi, con protezioni naturali, usati da sempre e oggi popolari anche per il nuoto e altri sport.

Vuoi esplorare le discipline sportive della Marina Militare?
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Lo stretto di Messina

La ricerca delle sirene ci ha portato fino allo Stretto di Messina, che divide la Calabria e la Sicilia, e che unisce Mare Tirreno e Mare Ionio. Qui sono ambientate molte leggende antiche, come quella dei terribili mostri Scilla e Cariddi, o come quella della Fata Morgana. Le leggende ci dicono prima di tutto che un luogo era conosciuto e ritenuto importante: lo Stretto era infatti la porta del Mediterraneo verso l’Oriente. Ancora oggi è un punto di passaggio importantissimo, dalle crociere alle navi merci, fino ai traghetti che collegano l’isola con la terraferma.

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Gela

Le creature del mare mi hanno consigliato di spostarmi ancora più a sud, così siamo entrati nello Stretto di Sicilia: oggi abbiamo incrociato una nave cacciamine e abbiamo visto immergersi dei palombari della Marina. Stanno controllando le condotte sottomarine di uno dei gasdotti che collegano l’Europa all’Africa. Il cacciamine è una nave che serve anche per scoprire ordigni inesplosi sul fondo del mare: un lavoro importantissimo.

I palombari
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Linosa

Siamo in uno dei punti più remoti d’Italia, ma comunque raggiungibile via mare con i traghetti: mi hanno detto che qui c’è la sirena del Mediterraneo, la “berta di mare”, un uccello che ha qui un santuario naturale. Per proteggerlo gli accessi alla zona sono limitati. Aziende specializzate e la Marina usano speciali apparecchiature e droni sottomarini per controllare la qualità dell’acqua di mare, la fauna, la flora e monitorare i fondali. Le berte passano l’inverno nell’Oceano Atlantico e tornano nelle isole del Mediterraneo in primavera: fanno un verso che per gli antichi sembrava quasi umano, come la voce degli antenati!

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Taranto

Siamo alla fine del viaggio per trovare le sirene e siamo tornati a nord, fino a Taranto: abbiamo un appuntamento con Dino il Delfino. I delfini sono così amati qui che il simbolo della città è un bambino che cavalca un delfino. Non abbiamo visto le sirene, ma abbiamo scoperto altre meraviglie e mille misteri e mestieri legati al mare! Qui a Taranto, mi racconta Dino, ci sono mestieri antichi come quelli legati alla pesca e al commercio, ma anche quelli più moderni: tra le tante navi della Marina spicca la portaerei, con aerei ed elicotteri dell’Aviazione navale imbarcati! È anche l’ultima tappa del nostro primo itinerario: vi aspetto presto per il secondo! Mi farò viva io!

Una visita di Taranto tra mare e monumenti
Alla ricerca delle sirene

Siamo arrivati in porto!

Il primo itinerario si è concluso.
Vi aspetto presto per il secondo! Mi farò viva io!

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