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I colori del mare

itinerario n°2

I colori del mare

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Murano

Siamo nella laguna di Venezia, a Murano, dove da più di mille anni si lavora il vetro. Per secoli questa lavorazione è stata uno dei segreti meglio custoditi, anche perché tutto avveniva su un’isola non facilmente raggiungibile. Un altro segreto veneziano era quello dell’arsenale dove si costruivano le navi, che oggi ospita un importante Centro Studi per Ufficiali della Marina e il Museo Navale. Tanti segreti, e tante scoperte, ma soprattutto siamo qui per farci fare un vaso del colore del mare; solo che… qual è il colore del mare? Andiamo a scoprirlo!

La visita virtuale al Museo Navale La lavorazione del vetro in un documentario di Ulisse
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Trieste

C’è una gara coloratissima e famosissima: la Barcolana, che si tiene a Trieste, il porto più importante dell’Adriatico. È la regata più grande e famosa del mondo (il record è stato registrato nel 2018) e conta centinaia di partecipanti in diverse categorie. A Trieste ci sono importanti armatori (coloro che gestiscono una nave), compagnie di navigazione, cantieri e assicurazioni: quelli che costruiscono le navi, quelli che le fanno navigare e quelli che assicurano il viaggio contro incidenti e pirati. Ci sono diverse Marine nel mondo, tra cui la nostra Marina Militare, che svolgono missioni “antipirateria” e rendono le navigazioni più sicure, a vantaggio di tutti.

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Mare Adriatico

Il colore del mare sembra blu o azzurro, ma è semplicemente il cielo riflesso nel mare. Il cambiamento climatico sta cambiando anche il colore del mare perché influenza il fitoplancton marino che a sua volta altera lo spettro della luce solare: entro la fine del secolo il colore della maggior parte dei mari sarà cambiato. E per cambiare colori basta spostarsi… mi sono allontanata da Trieste su una nave a vela della Marina Militare, diretta verso Ancona, e in mezzo al mare ho incontrato Duccio, il Cavalluccio Marino, un esperto di mari, di acque, di creature e di paesaggi.

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Ancona

Mi sono fermata ad Ancona, dove mi imbarcherò su un sottomarino: questa città è un altro incredibile porto, protetto da un promontorio. Per i greci, la montagna del Conero era un Ankòn, cioè un gomito piegato, un riparo protetto dove fondarono un importante porto. A proposito, i greci dicevano che il mare era “color del vino”, cioè scuro… Continuo a esplorare Ancona, una nave da crociera sta attraccando e io supero il Comando Scuole della Marina, che coordina le scuole di tutti i marinai della Marina Militare.

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Profondità marine

Voglio scoprire che colore ha il mare quando si scende in profondità: per questo ho lasciato l’Adriatico, che è poco profondo (poco più di 1200 metri nel punto di massima profondità) e mi sono spostata nel Mar Ionio (che ha una profondità media di 4000 metri). Ho un sottomarino di appoggio e mi immergo con un ADS (Atmospheric Diving Suit, scafandro rigido articolato). È simile a un robottino giallo e nero, all’interno del quale si può scendere fino a 300 metri. Inabissandosi il mare è prima blu, poi diventa viola e quindi nero. Ci sono molti motivi per immergersi: per sport, per studio, per fare delle scoperte o per proteggere l’ambiente. Con l’aiuto della tecnologia possiamo andare anche dove sarebbe troppo pericoloso, con droni sottomarini che vengono controllati da remoto da una sala di controllo.

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Sul peschereccio

Per conoscere tutti i colori del mare voglio conoscere anche i colori dei pesci: sono adesso a bordo di un pattugliatore della Marina, che, tra le molte attività, vigila e protegge i pescatori italiani in alto mare. Incrociamo i pescherecci delle zone più pescose: i pesci hanno mille striature diverse e riflettono la luce con colori iridescenti, come piccoli arcobaleni. Altri colori ancora hanno le conchiglie, con le sfumature della madreperla e dei coralli.

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La Grotta azzurra

Molte grotte sono famose per i loro colori, e i loro nomi prendono spunto da questi: come la grotta smeraldo o la grotta di Nettuno. C’è più di una “grotta azzurra” e la più famosa è quella di Capri, dove sono adesso: è di un blu intenso, dato dalla luce che filtra attraverso l’acqua. Le grotte hanno condizioni di luce incredibili e offrono spesso molti altri tesori, come specie uniche o reperti archeologici: la Marina dà un importante contributo per scoprire e proteggere questo patrimonio.

Un video della grotta
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Ostia

Siamo tornati verso Roma, per fermarci a Ostia, dove gli antichi Romani avevano il porto più importante dell’Impero. Qui stava la flotta imperiale, riconoscibile per le vele rosse: il rosso, ovvero il “porpora”, era il colore degli imperatori, veniva ricavato da una piccola conchiglia marina: il murice. Era un colore preziosissimo e costoso, oggetto di grandi commerci. Ancora oggi i colori viaggiano per il mondo, insieme a tante materie prime e oggetti lavorati: ogni oggetto che usiamo è stato fabbricato usando materiali che hanno solcato il mare.

Una ricostruzione del porto romano di Traiano
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Civitavecchia

Sono arrivata fino a Civitavecchia per cambiare nave e imbarcarmi su un traghetto per la Sardegna. Civitavecchia è il porto di Roma, fondato dall’imperatore Traiano nel 108 d.C., per molto tempo è stato il punto nodale degli scambi commerciali e dei contatti tra i popoli del Mediterraneo, il “Mare nostrum”. È anche il primo porto crocieristico d’Italia: da qui partono le navi da crociera, delle vere e proprie “città galleggianti”! Ma partono anche i traghetti, una nave su cui probabilmente siamo saliti tutti! Nel porto di Civitavecchia c’è anche un’importante area dedicata ai traffici commerciali e alle navi che trasportano merci.

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Parco dell’Asinara

Sbarco a Olbia per salire su una piccola imbarcazione e vedere il Parco dell’Asinara, uno dei parchi naturali più grandi e importanti d’Italia, che è anche una delle 27 aree marine protette. Duccio il Cavalluccio sottolinea: “I colori del mare sono anche i colori della natura, dei suoi animali, della posidonia mediterranea che cresce sott’acqua e delle piante lungo le coste.” La posidonia è una pianta importantissima per il mare e per la produzione di ossigeno, è però sensibile al cambiamento climatico, infatti stanno attivando molti progetti internazionali per proteggerla.

Una presentazione video dell’isola, dalle cave al Castello fino al carcere chiuso nel 1998
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Palermo

Siamo alla fine del secondo itinerario! Palermo è stata fondata dai fenici ma porta ancora oggi un nome greco che significa “tutto porto” (in greco antico panormos). Questo nome le è stato dato perché i due fiumi che la circondavano creavano un enorme approdo naturale. Il mare lo troviamo anche in molti proverbi, come in “Montagna chiara e marina scura, sciogli le vele e non aver paura”, oppure “Nero con nero non tinge”, che parla del mio vaso… vuol dire che l’acqua non ha colore, ma si limita a riflettere. Anche il mare non ha colore, perché li ha tutti: ha mille riflessi, come gli arcobaleni. Più in là, poco fuori Palermo, c’è un’isola bellissima che è adagiata sul mare e si chiama Ustica. Si può andare con il traghetto, spesso accompagnati dai delfini.

Video visita di Palermo
I colori del mare

Siamo arrivati in porto!

Il secondo itinerario si è concluso.
Vi aspetto presto per il terzo! Mi farò viva io!

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